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È la storia di Jura, Elena e suo figlio Arsen, 11 anni. 
Da qualche giorni hanno cominciato una nuova vita grazie agli operatori dell'istituto dedicato ai non udenti.
 
Da un palazzo bombardato di Kiev a un appartamento dell'istituto d'istruzione per sordi Magarotto. È la storia di Jura, Elena e suo figlio Arsen, 11 anni: tutti e tre sordi. Ieri hanno cominciato una nuova vita a Roma, ma il viaggio per fuggire dalla guerra è stato lungo e complicato. Ora che sono al sicuro lo raccontano quasi col sorriso, forse per mascherare la tristezza di chi perso tutto.
 
Elena ha cominciato a pensare alla fuga col figlio ai primi bombardamenti: "I palazzi attorno al mio venivano giù e io in un bunker non potevo entrarci " . Il suo compagno Jura, che si trovava fuori città, sotto terra (e al gelo) ci è rimasto per tre giorni. È uscito quando non c'era più niente da mangiare, per organizzare la fuga da Kiev di Elena e Arsen. Ma non poter sentire il rumore delle bombe, del pericolo, si è rivelato un limite insormontabile.
 
Così a liberare Elena, giusto in tempo, è stato suo padre: "Dopo dieci giorni - spiega la donna - ha trovato un varco per entrare in città e portarmi fuori". Settantadue ore dopo il palazzo di Elena e Arsen è stato bombardato e ora non esiste più. Jura, che di anni ne ha meno di 60, ha potuto lasciare il Paese solo dopo un esame dei militari ucraini per accertare la sua condizione di sordo.
 
È arrivato alla frontiera con Suceava scortato da alcuni amici ed è stato lì che si è riunito con Elena e Arsen, che intanto avevano macinato 600 chilometri. In Romania i tre sono stati accolti dai volontari. Poi, con un volo, sono partiti alla volta del centro Italia. Qui Elena ha una cugina, ma non è per questo che ha scelto Roma. " Ho perso tutto e ora devo pensare solo a mio figlio.
 
Ha 11 anni e in Ucraina frequentava una " scuola speciale per sordi". Io, che nella vita ho viaggiato molto grazie al mio lavoro ( era dipendente della Federazione sportiva ucraina, ndr), conoscevo il Magarotto", dove l'inclusione funziona al contrario: studenti non sordi vengono inseriti in classi di sordi, dall'asilo alle superiori.
 
Tramite passaparola, dopo notti stipati nella cucina di una cugina, é arrivato Luca Rotondi, presidente di " Emergenza sordi", ente nato in occasione del terremoto di Amatrice del 2016. Ora aiuta le persone a fuggire dalla guerra, mentre la preside del Magarotto Isabella Pinto è in contatto con l'Ente nazionale sordi per ospitare studenti ucraini, "8 alla primaria e 15 alla secondaria".
 
 
Ma oltre al posto in una classe per Arsen, la famiglia qui ha trovato una sistemazione temporanea, un appartamento nel verde del convitto: il personale e l'associazione sordi di Acilia si sono occupati di arredarlo e di fare la spesa per i tre, già vaccinati contro il Covid. L'11enne ha anche fatto l'esavalente. Mentre Elena si rimetterà, Jura darà una mano col verde scolastico: "Non voglio stare con le mani in mano " . E Arsen lunedì andrà a scuola: " La lingua dei segni ucraina e quella italiana sono simili ", chiarisce Assunta De Luca, interprete del Magarotto. Questo aiuterà l'11enne a socializzare, anche se qualche amichetto già se l'è fatto grazie ai suoi interessi. " Amo il basket e gli spaghetti", dice.
 
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