Arriva Natale, per me il terzo qui al Magarotto. Ogni tanto mi fermo e mi chiedo: sto facendo bene? È giusta la direzione che ho preso? Potrei fare altro? Dovrei fare di più?
Certamente seguire le diverse anime del Magarotto richiede tantissime energie, infinita pazienza. E non sempre, va detto, i risultati che si raggiungono sono proporzionali all’impegno profuso. Ma poi basta poco, e tutto mi sembra assuma un senso, una speciale dignità. I bambini di Via Nomentana che segnano l’inno alla gioia in Senato, la bimba che coi genitori viene a Roma dal Trentino per vedere come si fa la scuola per Sordi; gli insegnanti di Torino che ballano coi loro studenti, i ragazzi Sordi di Padova che vanno nelle scuole a tenere i corsi LIS, quelli di Roma che mi chiedono di voler andare in un carcere per insegnare la loro lingua ai detenuti, perché un giorno, finalmente liberi, potranno trovarla utile; i ragazzi del Convitto, che di pomeriggio entrano in cucina e preparano i dolci insieme ai cuochi. Metto insieme tutti questi piccoli pezzi e ne viene fuori un quadro per me splendido, speciale, proprio come la “mia” scuola, fatta di tante persone che ogni giorno riescono con passione, serietà, estrema professionalità a dare vita al piccolo miracolo che è il Magarotto.
L’augurio per ogni singola persona che fa parte di questa meravigliosa realtà, bambino , ragazzo o adulto che sia, è che sia un sereno periodo di festa.
Buon Natale!